Turismo sostenibile: come viaggiare in modo responsabile

Pubblicato il

22 agosto 2024

È la nuova frontiera del turismo, un aspetto che sempre più si sta facendo strada tra coloro che vogliono viaggiare senza produrre effetti indesiderati sia per l’ambiente che per le comunità che li ospitano. Cosa significa viaggiare in modo sostenibile e quali sono i comportamenti da adottare per una vacanza a bassissimo impatto ambientale e culturale.

La sostenibilità è ormai un tema caro a chiunque abbia interesse a preservare il benessere del nostro Pianeta. Soprattutto tra le nuove generazioni, sono molte le buone abitudini che guardano alla riduzione dell’utilizzo della plastica, al rispetto per l’ambiente intorno a noi e all’inquinamento. Proprio perché abbiamo maturato la portata del nostro impatto sull’ambiente che abitiamo, è giusto tener conto di queste piccole abitudini non solo nella dimensione quotidiana ma anche quando, ad esempio, si va in vacanza.

Parlare di turismo sostenibile significa parlare di scelte sia organizzative che esperienziali: il principio essenziale rimane quello di ridurre l'impatto ecologico e preservare le caratteristiche sociali e naturali dei luoghi che visitiamo.

Il turismo sostenibile può cambiare il modo con cui esploriamo il mondo e le culture che lo abitano: sin dagli anni Ottanta, infatti, si è sentita la necessità di iniziare un processo di sensibilizzazione nei confronti del turismo responsabile, fino a quando l’ONU, nel 2015, lo ha riconosciuto come uno dei mezzi indicati per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Viaggiare in maniera responsabile significa avere a cuore il presente e il futuro dei luoghi e le persone che ci ospitano. E sono necessari solo alcuni piccoli accorgimenti da tenere a mente. Vediamo quali sono.


Buone pratiche per un turismo responsabile

Viaggiare in maniera sostenibile significa innanzitutto pianificare la propria vacanza considerando pochi e semplici aspetti che possono contribuire a ridurre notevolmente l’impatto ambientale. Ad esempio:

  • prediligere gli spostamenti con i mezzi pubblici, per ridurre l’inquinamento ed evitare le congestioni stradali e il traffico;
  • selezionare strutture e sistemazioni ecosostenibili, come alloggi che utilizzano fonti rinnovabili, promuovono prodotti locali e biologici e propongono soluzioni di alloggio plastic-free;
  • supportare le imprese e i loro prodotti locali, che non comportano trasporto e imballaggio e sono strettamente connesse con il territorio;
  • abbracciare l’idea del “turismo lento”, con pochi e brevi spostamenti in territori tra loro vicini, magari in treno, in bicicletta o anche a piedi, per godersi a pieno il paesaggio e l’esperienza della vacanza;
  • rispettare la biodiversità, se si viaggia immersi nella natura, facendo attenzione all’inquinamento ad ogni livello, come anche quello acustico e del territorio.

Oltre all’impatto ambientale, è importante tener conto anche di quello sociale e culturale del turismo. L’Italia è uno dei paesi più colpiti, su scala mondiale, dal cosiddetto fenomeno dell’overtourism, cioè il turismo eccessivo, che comporta non pochi disagi su più livelli, soprattutto in località o zone non idonee. Il caso emblematico è quello di Venezia che, nei periodi in cui sono previsti ingenti flussi di turisti, ha stabilito un biglietto di ingresso anche solo per passeggiare tra i rii della laguna. O ancora il più recente caso dell’isola greca di Santorini, di cui sono circolati video in cui si vedono negozi e ristoranti presi d’assalto da folle di visitatori.

Il turismo rimane un’importante fonte economica per la maggior parte dei paesi ma bisogna anche domandarsi che effetto hanno i viaggiatori e le loro necessità su coloro che quel posto lo abitano. A tal proposito, è bene tener conto di alcuni aspetti:

  • rispettare le tradizioni delle comunità locali, un vero e proprio patrimonio culturale e artistico dei luoghi visitati, adattandosi ai contesti e seguendo pratiche “diverse” dalle nostre;
  • prediligere periodi dell’anno meno affollati, sia per godersi la vacanza con più tranquillità, sia per non prendere parte alle invasioni stagionali occasionali;
  • di nuovo, scegliere imprese locali, come artigiani, agricoltori e ristoratori del luogo, per vivere a pieno le esperienze e i gusti tipici;
  • visita monumenti o posti meno conosciuti, per scoprire qualcosa di nuovo e sostenere il patrimonio artistico-culturale della comunità ospitante.

Un esempio di turismo sostenibile: l’ecoturismo

Esistono diverse tipologie di turismo responsabile: ad esempio il turismo enogastronomico, che punta alla valorizzazione dei prodotti del territorio, il turismo sportivo, per attività all’aria aperta come trekking e mountain bike, e ancora il turismo solidale, che prevede la collaborazione diretta con le realtà locali per lo sviluppo di progetti di valorizzazione.

Tra questi, l'ecoturismo sta guadagnando sempre più consensi tra i viaggiatori che desiderano scoprire la natura in maniera sostenibile e vivere esperienze autentiche. In un contesto globale sempre più attento alle problematiche ambientali, l'ecoturismo rappresenta una scelta consapevole che permette di ridurre l'impatto sull'ambiente e di supportare attivamente la conservazione della biodiversità.

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